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07.01.2014
Cameo
 
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Il nostro primo cane morì nell'inverno 2011. Fu per tutta la famiglia un brutto colpo, perché era ancora giovane e nessuno si aspettava che sarebbe potuto accadere così presto. Ci mettemmo un anno a decidere di prenderne un altro. In famiglia siamo in 5 e ben presto ognuno manifestò un'idea diversa: chi voleva un cucciolo di una certa razza, chi di un altra, chi ancora voleva provare ad andare al canile. Si decise di fare una visita al canile di Seriate, era febbraio 2013, faceva freddo e il tempo era di quello dei più grigi. Animati dalle migliori intenzioni, rimanemmo invece un poco gelati: facemmo da soli un giro nelle gabbie e a tutti, alla vista dei cani così soli, si strinse il cuore. Tornammo a casa di umore abbastanza lugubre, sentendoci un po' in colpa al pensiero di volere prendere un cucciolo di razza di fronte a tanta solitudine. C'è da dire che nel canile i cani sono tenuti benissimo, hanno spazio, son puliti, fanno la passeggiata fuori, mangiano sempre e son circondati dall'affetto dei volontari. Questo ci rincuorava, sapevamo infatti che sono tutti in buone mani. Tornammo il giorno dopo: la responsabile, ci fece fare un giro, chiedendoci che tipo di giardino e abitudini avevamo, se volevamo un cane da guardia o da compagnia, se c'erano bambini vicini ecc. e nel frattempo ci descriveva i caratteri dei cani proponendoci solo quelli che le sembravano adatti a noi. Tornammo a casa con una rosa di 4 o 5 cani. Ora si trattava solo di scegliere… e qui la situazione si fece difficile. Tutti infatti avevano idee diverse: chi comunque preferiva un cucciolo, chi un cane dolcissimo ma anziano, già di 13 anni circa (Ivan credo si chiamasse), chi Casper, uno vivacissimo e allegro, chi invece il timidissimo Cameo. Sapevamo infatti che una scelta avrebbe lasciato indietro gli altri. Furono settimane abbastanza tormentate. Alla fine scegliemmo Cameo, il più timido e terrorizzato di tutti. Da marzo a oggi son passati oramai 8 mesi. Mesi difficili all'inizio ma felici. Per i primi mesi infatti Cameo non si faceva quasi accarezzare, era letteralmente terrorizzato dalle persone e dalla casa. Si rintanava in fondo al giardino anche sotto la pioggia ignorando la presenza di una cuccia vicina. Non ci davamo pace perché non sapevo come aiutarlo, cominciavamo a pensare di avere fatto una scelta sbagliata e ci sentivamo un poco rifiutati dal cane. Poi invece le cose cominciarono a migliorare, passavamo i weekend a cercare di avvicinarlo e accarezzarlo. Man mano imparò a riconoscerci. Un po' con la pazienza, l'affetto e il cibo ha imparato a volerci bene, e noi a lui. Ora abbiamo spostato la sua cuccia vicino a casa, dove gli piace stare, e dobbiamo anche star attenti quando tuona perché, sempre pauroso, si fionda in casa e si rintana sotto la scrivania dello studio. Appena ci svegliamo comincia a rumoreggiare per uscire a far la sua passeggiata. E' un altro cane, completamente. Ora quando lo portiamo fuori fa le feste, salta, corre come un pazzo per la felicità. Ci sono ancora alcune ferite da sanare credo, ma confidiamo nel fatto che passeranno. Ad esempio da quando lo abbiamo, Cameo non ha mai abbaiato, ha paura delle persone che non conosce e degli altri cani.

Mi son permessa di scrivere la nostra storia perché spero sia utile a persone che stanno pensando di prendere un cane dal canile. Il cane che prenderete non sarà mai come voi lo volete, perché è già grande, il carattere è formato e probabilmente ha sofferto molto. Bisogna quindi eresse pazienti, cercare di non sgridarlo per cose che lui non capisce come sbagliate, e avere tanta, tanta pazienza. Perché col tempo le cose cambiano e migliorano e il cane dà tante soddisfazioni e felicità. Noi abbiamo anche scelto un caso particolarmente difficile e su questo la signora ci aveva chiaramente e molto onestamente avvertito. Ma comunque è andata bene. Vorrei ringraziare i volontari per il tempo, la fatica e l'affetto che impegnano nel servizio quotidiano e invito tutti a fare qualcosa, anche di materiale, per aiutarli.

    
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